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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Gordon Lightfoot - The Wreck Of The Edmund Fitzgerald

Album: Summertime Dream Anno: 1976 Esiste un tipo di musica country più raffinato e non proprio frivolo, che ha lontane parentele con il folk rock e il cantautorato americano, e fa pensare più ad immense foreste e laghi, piuttosto che a saloon e cowboy col lazo. La musica del canadese Gordon Lightfoot ci può essere d'aiuto in questo frangente, sia quando si tratta di canzoni orecchiabilissime che hanno bucato le classifiche (in Nord America, obviously) come Sundown, Carefree Highway o If You Could Read My Mind , sia quando si tratta di pezzi più in sordina che raramente sono usciti dal circuito country. Qualche nome: I'm Not Sayin, You Are What I Am, Early Morning Rain, Cotton Jenny, Steel Rail Blues, Rainy Day People. Ma spulciate tutta la discografia, val davvero la pena. In ogni caso la canzone più toccante ed elaborata di Gordon è quella che narra del naufragio della nave da merci Edmund Fitzgerald, che affondò nel 1975 mentre navigava sul Lake Superior, se...

John Renbourn Group - The Maid On The Shore

Album: The Enchanted Garden Anno: 1980 È tempo di viaggiare.  Spiritualmente certo, ma di viaggiare. Perché la versione di The Maid On The Shore fatta dal John Renbourn Group fa pensare ad enormi lande nordiche, una chiesa anglicana gotica e una tazza di tè caldo davanti ad un camino. John Renbourn è stato uno dei più grandi chitarristi folk inglesi di sempre, influenzato dalla musica tradizionale americana e da quella medievale. Pare fosse incredibilmente umile, nonostante la bravura. Il suo mega repertorio combina canzoni da lui scritte e canzoni popolari da tutto il mondo. Tra queste ultime c'è The Maid On The Shore, la cui nascita si perde nella notte dei tempi. Originaria probabilmente della freddissima Terranova, in Canada, è poi giunta nell'arcipelago britannico successivamente, divenendo talmente popolare che sono ancora in molti a credere sia una canzone tradizionale irlandese. Divenne famosa nel 1977 grazie al canadese Stan Rogers, che la interpre...

Altre 10 canzoni italiane da non perdere

Siamo colti da una totale esterofilia in questo paese... Che spesso ci dimentichiamo quante belle canzoni sono uscite nella penisola italica. Magari in mezzo a molta roba meno meritevole (e talvolta più famosa) però suvvia, viviamo nell'era internet. Si trova tutto. Continuiamo a ripercorrere, decennio per decennio, alcune canzoni Made In Italy che meritano un ascolto. Non hanno nulla in comune a parte essere italiane ed essere belle, e direi che sono già due motivi sufficienti. Non preoccupatevi, arriverà anche il vostro artista italiano preferito. Andiamo a iniziare.  Tra parentesi nome dell'album ed anno di uscita. Se vi siete persi la prima parte, cliccate qui .  Edoardo Bennato - In Fila Per Tre ( I Buoni e I Cattivi , 1973) Beh questa non è una canzone, è una bomba a mano. Nell'Italia degli anni 70 mettere in discussione certi punti fermi della società non doveva essere proprio un picnic sull'erba. Bennato non si limita a metterl...

10 canzoni italiane da non perdere

Siamo colti da una totale esterofilia in questo paese... Che spesso ci dimentichiamo quante belle canzoni sono uscite nella penisola italica. Magari in mezzo a molta roba meno meritevole (e talvolta più famosa) però suvvia, viviamo nell'era internet. Si trova tutto. Oggi inauguro perciò una mega rubrica in cui proviamo a ripercorrere, decennio per decennio, alcune canzoni Made In Italy che meritano un ascolto. Non hanno nulla in comune a parte essere italiane ed essere belle, e direi che sono già due motivi sufficienti. Naturalmente questo articolo è il primo di una lunghissima serie. Direi che, potenzialmente, è una delle pochissime rubriche che proprio non conoscerebbe mai fine. Quindi non preoccupatevi, arriverà anche il vostro artista italiano preferito. Andiamo a iniziare.  Tra parentesi nome dell'album ed anno di uscita. Luigi Tenco - Io Sì  ( Luigi Tenco , 1962) Se le canzoni d'amore fossero tutte così, sul blog parlerei solo di quelle. Bellissi...

Blackfield - Family Man

Album: Blackfield V Anno: 2017 La fantasia che hanno i Blackfield a dare i nomi ai loro album è inversamente proporzionale alla loro creatività musicale. Fosse il contrario sarebbero cantanti indie italiani, quindi benissimo così. La loro musica è carica di emozione e di sperimentazione. Può essere ascoltata con meticolosa attenzione, ma anche con leggerezza. Il nome di tal band è probabilmente uno dei primi che mi verrebbero in mente se volessi ascoltarmi qualcosa di immediato e ben fatto, senza dovermi per forza isolare del tutto per esplorare una canzone in ogni minimo dettaglio. Che poi in realtà non è una vera band, è ciò che si definisce un "side project" (in italiano "progetto parallelo"). I membri, Aviv Geffen e Steven Wilson, fanno diverse altre cose. In particolare Wilson fa parte dei grandissimi Porcupine Tree, e i due si sono conosciuti proprio perché Geffen era fan della band e avevano suonato insieme in Israele. Da allora hanno fatto cinq...

Gin Blossoms - Found Out About You

Album: New Miserable Experience Anno: 1992 Devo la conoscenza di questo pezzo, e di riflesso l'esistenza di questo articolo, all'essermi trovato nel posto giusto al momento giusto: shazammata in un Taco Bell una sera a Little Rock, in Arkansas, durante il mio tour negli Stati Uniti due estati fa, mentre aspettavo l'autobus per Dallas. E senza accorgermene, era già la ventesima volta che la ascoltavo. I Gin Blossoms sono una band dell'Arizona che rientra nel macrogenere "rock alternativo", ma sono considerati dei boss nel loro campo per l'abilità di combinarlo con il country, il folk e qualunque altro genere vi aspettiate di sentire dentro un bar di legno isolato di una statale americana nel mezzo del nulla. L'album in questione è del 1992 e si chiama New Miserable Experience . Che non fosse un bel periodo lo si capisce fin dal titolo: la band non riusciva a godere appieno del suo appena iniziato rapporto con una major, i riflettori forse stav...

L'epoca d'oro della trance attraverso 25 canzoni

Molti in Italia non se ne sono accorti, ma la musica trance ha dominato discoteche, radio e festival in buona parte del mondo per buona parte dell'attuale millennio. È proprio dalla trance che è partito quel mega fenomeno, attivo fino a qualche anno fa e con qualche strascico pure oggi , che ha fatto diventare la figura del dj come la nuova rockstar dal punto di vista del successo. Tiesto, Armin Van Buuren, Paul Van Dyk sono stati i primi dj ad esibirsi davanti a numeri di pubblico degni di uno stadio, a presenziare ad eventi importanti, ad avere sponsor milionari. E la top 100 dei dj della rivista DjMag, che ci piaccia o no termometro dei gusti degli ascoltatori, per anni ha collocato diversi artisti trance nei primissimi 10 posti. Con queste 25 canzoni ripercorreremo il pluriventennio che ha visto questo genere di musica dance nei cuori e negli stereo di tanti aficionados sparsi per il globo. La playlist non ha la benché minima pretesa di raccontare la storia della music...

Menestrello Mania: Cinque canzoni ispirate al medioevo

Se pensate a quante diavolo di cose sono successe dal 2000 ad oggi , in soli 20 anni, vi accorgete che è crudele parlare di "medioevo", più di mille anni di storia, a livello generalista.  Ma confido nel vostro immaginario collettivo quando dico che adoro le atmosfere e la musica medievali. Da praticamente sempre. Sin da quando le uniche cose medievali che conoscevo erano il livello "Medioevo" del videogioco Bugs Bunny: Lost In Time e le gite scolastiche alla scoperta di castelli sparsi per il Nord Italia. Questa breve playlist si impegna a raccogliere una manciata di artisti che hanno provato a trascinare in altre epoche l'ascoltatore per qualche istante. Non troverete canzoni medievali originali: andare alla ricerca della vostra preferita su YouTube o altrove è un'avventura di cui non voglio privarvi. Davvero, ascoltare spartiti nati a cavallo dei due millenni scorsi, pervenuti fino a noi ed eseguiti fedelmente da musicisti odierni... cacc...

Marc Cohn - Ghost Train

Album:  Marc Cohn Anno: 1991 Chi l'ha detto che le meteore sono tutte uguali?  Beh chiunque sia, è scemo. Ci sono certi artisti che proprio non si prestano a numeroni da classifica, e meno male. È il caso del cantautorato americano raffinato, quello che ti aspetti di trovare nei piccoli jazz club del Greenwich Village. Album dal sound variegato e ragionato e da testi elaborati spesso da analizzare. Ovviamente, può capitare che anche questo genere di artisti azzecchi una hit da radio, che gli garantisce grandi numeri per diversi mesi, svariati riconoscimenti e magari qualche premio per il miglior artista emergente. Tutto ciò fa curriculum e soldi, ma a qualcuno che ragioni in quanto artista può star stretto alla lunga. Marc Cohn è tra questi. Viene dall'Ohio e ad inizio anni 90 ha conquistato le classifiche, soprattutto americane, con un album che si chiama come lui, trainato dal successo del pezzone Walking In Memphis , che se sei un vero americano non puoi n...

Mark Brown feat. Sarah Cracknell - The Journey Continues

Album: singolo Anno: 2008 Per me, e penso per moltissimi miei coetanei, il 2008 è stato un tassello importantissimo di quel periodo di prima adolescenza al retrogusto di vodka alla pesca e lemon soda, in cui si credeva di poter conquistare il mondo con una maglietta attillata e un po' di gel in testa (lo crediamo ancora, lo crediamo ancora...). Va da sé che la colonna sonora delle prime baccagliate era inevitabilmente un tripudio di tamarraggine che andava da No Stress ad Infinity fino a Shine On , passando per Love Sex American Express . Chi c'era fa un sospiro seguito da "bei tempi", il resto del mondo ignora allegramente. Chi oggi, come il sottoscritto, si imbottisce le orecchie di Orbital e di Future Sound Of London avrà un sussulto nel vedere che definisco "elettronica raffinata" The Journey Continues ma poco importa. Nel 2008 eravamo capaci di snobbare i migliori pezzi house di Ibiza perché non avevano il basso in levare come piaceva a n...