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Menestrello Mania: Cinque canzoni ispirate al medioevo



Se pensate a quante diavolo di cose sono successe dal 2000 ad oggi, in soli 20 anni, vi accorgete che è crudele parlare di "medioevo", più di mille anni di storia, a livello generalista. 
Ma confido nel vostro immaginario collettivo quando dico che adoro le atmosfere e la musica medievali.

Da praticamente sempre. Sin da quando le uniche cose medievali che conoscevo erano il livello "Medioevo" del videogioco Bugs Bunny: Lost In Time e le gite scolastiche alla scoperta di castelli sparsi per il Nord Italia.

Questa breve playlist si impegna a raccogliere una manciata di artisti che hanno provato a trascinare in altre epoche l'ascoltatore per qualche istante.
Non troverete canzoni medievali originali: andare alla ricerca della vostra preferita su YouTube o altrove è un'avventura di cui non voglio privarvi. Davvero, ascoltare spartiti nati a cavallo dei due millenni scorsi, pervenuti fino a noi ed eseguiti fedelmente da musicisti odierni... cacchio è affascinante solo raccontarlo. Figuriamoci farlo.
Si scoprono figate come Saltarello, Principio Di Virtù, Tempus Est Iocundum, Los Set Goyts o tutte le Cantigas iberiche, giunte a noi solo in minima parte. E poi la mia preferita, Lamento di Tristano che ho ascoltato in qualsiasi salsa, a momenti manca solo la versione suonata con cucchiai e pentole, e ancora non accenna minimamente a stancarmi.

E non troverete nemmeno Branduardi, che pure ha dedicato gran parte della carriera alla riscoperta di questo immenso universo storico: una sola canzone sarebbe troppo poco. Avrò piacere di parlarne in un futuro articolo sulla musica cantautorale italiana.

Iniziamo, messeri.

Sebastiano Occhino - Alla Corte Di Federico

Sebastiano Occhino da Enna, città a cui è molto legato e nella quale ha aperto un museo. Una carriera pop con punte sanremesi che però dal 1995 ha preso risvolti differenti: egli ha infatti iniziato a creare musiche ispirate a tradizioni etniche e medievali, provando a figurarsi il contesto dell'epoca.
Alla Corte Di Federico affianca atmosfere antiche a canoni musicali moderni. Si colloca insomma tra un ballo tradizionale del trecento e la colonna sonora di un videogioco. E non si riesce a smettere di ascoltarla, immaginandosi borghi medievali italiani a caso.
Esistono diversi altri musicisti che compongono temi simil-medievali che un orecchio non troppo attento (come il mio!) può mimetizzare nelle playlist di allora. Ad esempio l'americano Derek Fietcher, la cui musica è ispirata all'epoca dei cavalieri e delle taverne anglosassoni.

Gjallarhorn - Konungadöttrarna

Non ho assolutamente usato copia e incolla, giuro!
Questo irresistibile gruppo folk rock viene dalla Finlandia, precisamente dall'area sud-occidentale del paese dove si parla prevalentemente svedese. E siccome il finlandese è tra le lingue più difficili al mondo, loro ci fanno un piacere e cantano nel più facile svedese, che capiamo tutti.
Konungadöttrarna ("le figlie del re") evoca fortezze nordiche e ti fa dimenticare quanto sia ingiusto il mondo per qualche minuto. Ma in realtà si inserisce in una discografia tutta da scoprire, che esplora i meandri del folk scandinavo tramite strumenti tradizionali e meno tradizionali. Indimenticabile, ad esempio, la loro versione della ballata svedese Herr Olof, che ti catapulta nel mondo antico norreno e potrà diventare la vostra colonna sonora se mai farete un tour dei castelli scandinavi, ad esempio quella figata di Olavinlinna nella regione dei laghi finlandese, dove le guardie difensive venivano pagate in boccali di birra.

Franco Battiato - Medievale

Francone nazionale non lascia troppo spazio all'immaginazione con questo titolo. E mette in musica un poema del cantore Bondie Dietaiuti, contemporaneo di Dante, di cui non si sa praticamente niente e fino a qualche secolo fa nemmeno si era sicuri della sua esistenza. Non proprio i requisiti di un autore che si leggerebbe sdraiati su un'amaca a prendere il sole, ma Battiato è straordinario anche per questo.
La musica è eccezionale, armonie con cui potrete rimembrare tutto il vostro immaginario medievale che il vostro labirinto mentale è in grado di elaborare.
Medievale è contenuta nell'album Fleurs del 1999, composto quasi tutto da cover di vecchi brani, nel quale è una dei tre pezzi inediti (tra cui una traccia fantasma). Si tratta di un album pacifico e da ascolto meditativo, dove non c'è neanche una percussione. Impressionante se si pensa che appena un anno prima Battiato aveva fatto uscire Gommalacca, che conteneva anche esperimenti techno e folktronica. La copertina di Fleurs è una fantasia floreale dipinta dallo stesso Battiato. Mi raccomando eh, continuate a conoscere quest'uomo solo per "sei un essere speciale, avrò cura di te".

In Extremo - Ich Kenne Alles

Che approccio si usa per cominciare a parlare di un universo musicale come il medieval rock (che si pronuncia "mediiivol")?
Ammesso che io sia la persona giusta, peraltro.
Come ci si può ben immaginare, nasce in Nord Europa, imparentato con la musica celtica e con diversi altri sottogeneri rock che trovano origine tra i venti del nord, dal folk rock al gothic rock. Le band alternano musiche tradizionali antiche riadattate e melodie create da zero ma ispirate a sound dell'antichità.
È un genere molto popolare in Germania, dove hanno iniziato a prender piede le prime rock band medioevo-friendly come i Subway To Sally (loro canzone da ascoltare: Kleid Aus Rosen) e appunto gli In Extremo, tra i più famosi. La band viene direttamente dalle fiere medievali tedesche, ed è il risultato dell'unione di un gruppo rock e un gruppo di ballate tradizionali medievali, che si esibivano separatamente.
Ich Kenne Alles ("io so tutto") va ascoltata e magari ballata, energica com'è.
Ma tutto l'album in cui è contenuta, Verehrt und Angespien, dà una grande idea di come i germanici si sappiano divertire con questa musica, a livello popolare, con l'alcol che obnubila la mente e fa dimenticare il clima nordico.
Verrebbe voglia di vivere in un paese con qualche giorno di pioggia in più e qualche pataccata latina da ballare in meno.

Gran Bal Dub - Branle Des Chevaux

E non poteva mancare l'elettronica.
I branle sono delle danze di corte nate in Francia nel quattrocento, che si ballavano all'aperto in gruppo disposti a cerchio, con coreografie precise e premeditate. Le Macarene e le Lambade che furono, insomma.
Esistono, tra gli altri, il Branle delle Lavandaie, il Branle degli Eremiti, il Branle della Torcia, il Branle dell'Asino e appunto, il Branle dei Cavalli.
Quest'ultimo è stato rivisitato dal progetto italiano Gran Bal Dub, formato da due musicisti provenienti dai Lou Dalfin e dagli Africa Unite e che fonde musica tradizionale transalpina (soprattutto occitana) con la musica elettronica.
Un incontro di due mondi talmente distanti da risultare irresistibile, due poli opposti che si attraggono. E quando si tratta di ballo medievale riadattato ai tempi moderni, è impossibile non immaginarsi un menestrello sottocassa strafatto di oppio importato dall'Oriente.

APPUNTO FINALE:
Molto beffardamente, una delle più celebri canzoni medievali si chiama A L'Entrada del Temps Clar ("quando arriva il bel tempo") e veniva originariamente ballata per festeggiare l'arrivo della primavera, evento che ahimè, quest'anno, non sarà tra i periodi migliori.
Ma l'allegria di tal pezzo, e in generale della musica medievale, può distrarci per un po' da questi dimenticabili giorni.





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