Album: Blackfield V
Anno: 2017
La fantasia che hanno i Blackfield a dare i nomi ai loro album è inversamente proporzionale alla loro creatività musicale. Fosse il contrario sarebbero cantanti indie italiani, quindi benissimo così.
La loro musica è carica di emozione e di sperimentazione. Può essere ascoltata con meticolosa attenzione, ma anche con leggerezza. Il nome di tal band è probabilmente uno dei primi che mi verrebbero in mente se volessi ascoltarmi qualcosa di immediato e ben fatto, senza dovermi per forza isolare del tutto per esplorare una canzone in ogni minimo dettaglio.
Che poi in realtà non è una vera band, è ciò che si definisce un "side project" (in italiano "progetto parallelo"). I membri, Aviv Geffen e Steven Wilson, fanno diverse altre cose. In particolare Wilson fa parte dei grandissimi Porcupine Tree, e i due si sono conosciuti proprio perché Geffen era fan della band e avevano suonato insieme in Israele. Da allora hanno fatto cinque album assieme, viva l'amicizia.
Family Man è un bel pezzo, con un riff di chitarra che difficilmente ci si dimentica, e un testo emotivo come ci si aspetta da loro. Ma si tratta di un palese scusa come un'altra per ascoltare tutto l'album in cui è contenuta.
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