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25 canzoni dance che ti faranno tornare il sorriso

La seguente playlist ha un solo scopo: intrattenere. No in realtà ne ha anche un altro, di scopo. Dimostrare dopo anni che forse il reggaeton non è l'unico genere estivo e che fa ballare. Il mio obiettivo oggi è perciò quello di andare a cercare 25 canzoni dance spensierate, che mettono allegria e non richiedono un ascolto impegnato. Dopotutto la storia della dance è piena zeppa di pezzi, che hanno lasciato il segno commerciale o meno, che non avevano altro fine che quello di far ballare forsennatamente, o quando erano molto radiofonici di regalare un piacevole ascolto. E il fatto che non pretendessero di essere altro fa loro onore. È il momento, quindi, di riporre quel disco jazz neorealista uzbeko stampato clandestinamente che stavamo per ascoltare e farsi un'overdose di musica leggera. Quale momento migliore. Oceanic - Insanity (1991) Dall'Inghilterra ci arriva questo must dei rave party britannici dei primi anni 90. Un'autentica botta di vita, col ...
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Leftfield - Afro-Left

Album: Leftism Anno: 1995 Ho conosciuto (non di persona) i Leftfield con una canzone molto radiofonica, che paragonata ad altri loro lavori è quasi pop: Open Up.  No, non scherziamo. Fosse tutto così il pop. Ma l'espressione mi serviva per dare l'idea di che mondo mi abbia aperto una simile scoperta.  I Leftfield sono un peso massimo dell'elettronica inglese, non dietro nomi arcinoti come Prodigy o Chemical Brothers. Ma l'assenza di bombe da classifica nella loro carriera e il fatto che si siano sciolti da un pezzo li ha fatti perdere un po' più per strada rispetto ad altri colleghi d'albione, nell'immaginario collettivo perlomeno. Ma si sono resi protagonisti di lavori geniali e sofisticati, che se siete appassionati di elettronica non possono mancare alla vostra collezione. Anzi, siamo seri: se siete appassionati di elettronica li conoscerete già da diverso tempo.  Generalmente i Leftfield hanno sempre avuto un debole per la musica reggae...

Gordon Lightfoot - The Wreck Of The Edmund Fitzgerald

Album: Summertime Dream Anno: 1976 Esiste un tipo di musica country più raffinato e non proprio frivolo, che ha lontane parentele con il folk rock e il cantautorato americano, e fa pensare più ad immense foreste e laghi, piuttosto che a saloon e cowboy col lazo. La musica del canadese Gordon Lightfoot ci può essere d'aiuto in questo frangente, sia quando si tratta di canzoni orecchiabilissime che hanno bucato le classifiche (in Nord America, obviously) come Sundown, Carefree Highway o If You Could Read My Mind , sia quando si tratta di pezzi più in sordina che raramente sono usciti dal circuito country. Qualche nome: I'm Not Sayin, You Are What I Am, Early Morning Rain, Cotton Jenny, Steel Rail Blues, Rainy Day People. Ma spulciate tutta la discografia, val davvero la pena. In ogni caso la canzone più toccante ed elaborata di Gordon è quella che narra del naufragio della nave da merci Edmund Fitzgerald, che affondò nel 1975 mentre navigava sul Lake Superior, se...

John Renbourn Group - The Maid On The Shore

Album: The Enchanted Garden Anno: 1980 È tempo di viaggiare.  Spiritualmente certo, ma di viaggiare. Perché la versione di The Maid On The Shore fatta dal John Renbourn Group fa pensare ad enormi lande nordiche, una chiesa anglicana gotica e una tazza di tè caldo davanti ad un camino. John Renbourn è stato uno dei più grandi chitarristi folk inglesi di sempre, influenzato dalla musica tradizionale americana e da quella medievale. Pare fosse incredibilmente umile, nonostante la bravura. Il suo mega repertorio combina canzoni da lui scritte e canzoni popolari da tutto il mondo. Tra queste ultime c'è The Maid On The Shore, la cui nascita si perde nella notte dei tempi. Originaria probabilmente della freddissima Terranova, in Canada, è poi giunta nell'arcipelago britannico successivamente, divenendo talmente popolare che sono ancora in molti a credere sia una canzone tradizionale irlandese. Divenne famosa nel 1977 grazie al canadese Stan Rogers, che la interpre...

Altre 10 canzoni italiane da non perdere

Siamo colti da una totale esterofilia in questo paese... Che spesso ci dimentichiamo quante belle canzoni sono uscite nella penisola italica. Magari in mezzo a molta roba meno meritevole (e talvolta più famosa) però suvvia, viviamo nell'era internet. Si trova tutto. Continuiamo a ripercorrere, decennio per decennio, alcune canzoni Made In Italy che meritano un ascolto. Non hanno nulla in comune a parte essere italiane ed essere belle, e direi che sono già due motivi sufficienti. Non preoccupatevi, arriverà anche il vostro artista italiano preferito. Andiamo a iniziare.  Tra parentesi nome dell'album ed anno di uscita. Se vi siete persi la prima parte, cliccate qui .  Edoardo Bennato - In Fila Per Tre ( I Buoni e I Cattivi , 1973) Beh questa non è una canzone, è una bomba a mano. Nell'Italia degli anni 70 mettere in discussione certi punti fermi della società non doveva essere proprio un picnic sull'erba. Bennato non si limita a metterl...

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Siamo colti da una totale esterofilia in questo paese... Che spesso ci dimentichiamo quante belle canzoni sono uscite nella penisola italica. Magari in mezzo a molta roba meno meritevole (e talvolta più famosa) però suvvia, viviamo nell'era internet. Si trova tutto. Oggi inauguro perciò una mega rubrica in cui proviamo a ripercorrere, decennio per decennio, alcune canzoni Made In Italy che meritano un ascolto. Non hanno nulla in comune a parte essere italiane ed essere belle, e direi che sono già due motivi sufficienti. Naturalmente questo articolo è il primo di una lunghissima serie. Direi che, potenzialmente, è una delle pochissime rubriche che proprio non conoscerebbe mai fine. Quindi non preoccupatevi, arriverà anche il vostro artista italiano preferito. Andiamo a iniziare.  Tra parentesi nome dell'album ed anno di uscita. Luigi Tenco - Io Sì  ( Luigi Tenco , 1962) Se le canzoni d'amore fossero tutte così, sul blog parlerei solo di quelle. Bellissi...

Blackfield - Family Man

Album: Blackfield V Anno: 2017 La fantasia che hanno i Blackfield a dare i nomi ai loro album è inversamente proporzionale alla loro creatività musicale. Fosse il contrario sarebbero cantanti indie italiani, quindi benissimo così. La loro musica è carica di emozione e di sperimentazione. Può essere ascoltata con meticolosa attenzione, ma anche con leggerezza. Il nome di tal band è probabilmente uno dei primi che mi verrebbero in mente se volessi ascoltarmi qualcosa di immediato e ben fatto, senza dovermi per forza isolare del tutto per esplorare una canzone in ogni minimo dettaglio. Che poi in realtà non è una vera band, è ciò che si definisce un "side project" (in italiano "progetto parallelo"). I membri, Aviv Geffen e Steven Wilson, fanno diverse altre cose. In particolare Wilson fa parte dei grandissimi Porcupine Tree, e i due si sono conosciuti proprio perché Geffen era fan della band e avevano suonato insieme in Israele. Da allora hanno fatto cinq...