Album: Standing In The Light
Anno: 1983
Molti di questi tra l'altro sono brani di provenienza inglese, con buona pace di chi reputa il Regno Unito una terra piovosa e deprimente.
Anno: 1983
C'è un decennio che musicalmente non finirò mai di adorare: gli anni 80.
E, non chiedetemi assolutamente perché, c'è una manciata di canzoni di questa decade che non può mai mancare nelle mie playlist estive.
Non so. Bellissime canzoni, con intenti nobilissimi a volte, appartenenti a correnti musicali rispettate e rispettabili. Ma che per qualche ragione a me, insignificante ascoltatore, evocano sterminati viali di palme, il jogging sul lungomare baciati dal sole, il tramonto sulla spiaggia, la sabbia tra i piedi.
Tra le canzoni privilegiate: Everybody Wants To Rule The World dei Tears For Fears, Take Me To Heart dei Quarterflash, Cry Wolf degli A-ha, Is There Something I Should Know dei Duran Duran.
Tra le canzoni privilegiate: Everybody Wants To Rule The World dei Tears For Fears, Take Me To Heart dei Quarterflash, Cry Wolf degli A-ha, Is There Something I Should Know dei Duran Duran.
Molti di questi tra l'altro sono brani di provenienza inglese, con buona pace di chi reputa il Regno Unito una terra piovosa e deprimente.
E poi, senza dubbio, vi rientra The Sun Goes Down. Difficile resistere a questa bomba di allegria jazz-funk, che contribuì a lanciare la carriera dei Level 42: fu la loro prima top 10 nella hit parade inglese, e ne sarebbero seguite diverse altre poco dopo. Prodotta, come tutto l'album, da due membri dei mitici Earth Wind & Fire, che i Level conobbero ad un jazz festival in Svizzera.
Va ascoltata esattamente come dice il testo, che esplica un mantra perfetto per chi vuole sentire musica interrompendo ogni contatto col mondo esterno: "I don't care what they say, I'll enjoy the vibe".
Va ascoltata esattamente come dice il testo, che esplica un mantra perfetto per chi vuole sentire musica interrompendo ogni contatto col mondo esterno: "I don't care what they say, I'll enjoy the vibe".
Veniamo alla band. Storica formazione di stampo ottantiano, capace di prendere ogni singolo genere musicale di moda nel decennio e renderlo incredibilmente appetibile, senza banalizzarsi mai. E senza perdere mai il loro stile, con quel contagiosissimo basso.
Tante loro canzoni da segnalare: Hot Water, bellissimo funky urbano. Micro Kid, che strizza l'occhio alla post-disco stile Kool & The Gang. Heaven In My Hands, dall'andamento locomotorio. Running In The Family, con il testo nostalgico sulla beata infanzia. It's Over, una ballata che sarebbe perfetta per rimorchiare, se la band in questione fosse un po' più famosa nell'ambiente vintage.
Tante loro canzoni da segnalare: Hot Water, bellissimo funky urbano. Micro Kid, che strizza l'occhio alla post-disco stile Kool & The Gang. Heaven In My Hands, dall'andamento locomotorio. Running In The Family, con il testo nostalgico sulla beata infanzia. It's Over, una ballata che sarebbe perfetta per rimorchiare, se la band in questione fosse un po' più famosa nell'ambiente vintage.
Commenti
Posta un commento