Passa ai contenuti principali

Level 42 - The Sun Goes Down (Living It Up)

Album: Standing In The Light
Anno: 1983

C'è un decennio che musicalmente non finirò mai di adorare: gli anni 80.
E, non chiedetemi assolutamente perché, c'è una manciata di canzoni di questa decade che non può mai mancare nelle mie playlist estive.

Non so. Bellissime canzoni, con intenti nobilissimi a volte, appartenenti a correnti musicali rispettate e rispettabili. Ma che per qualche ragione a me, insignificante ascoltatore, evocano sterminati viali di palme, il jogging sul lungomare baciati dal sole, il tramonto sulla spiaggia, la sabbia tra i piedi.
Tra le canzoni privilegiate: Everybody Wants To Rule The World dei Tears For Fears, Take Me To Heart dei Quarterflash, Cry Wolf degli A-ha, Is There Something I Should Know dei Duran Duran.

Molti di questi tra l'altro sono brani di provenienza inglese, con buona pace di chi reputa il Regno Unito una terra piovosa e deprimente.
E poi, senza dubbio, vi rientra The Sun Goes Down. Difficile resistere a questa bomba di allegria jazz-funk, che contribuì a lanciare la carriera dei Level 42: fu la loro prima top 10 nella hit parade inglese, e ne sarebbero seguite diverse altre poco dopo. Prodotta, come tutto l'album, da due membri dei mitici Earth Wind & Fire, che i Level conobbero ad un jazz festival in Svizzera.
Va ascoltata esattamente come dice il testo, che esplica un mantra perfetto per chi vuole sentire musica interrompendo ogni contatto col mondo esterno: "I don't care what they say, I'll enjoy the vibe".

Veniamo alla band. Storica formazione di stampo ottantiano, capace di prendere ogni singolo genere musicale di moda nel decennio e renderlo incredibilmente appetibile, senza banalizzarsi mai. E senza perdere mai il loro stile, con quel contagiosissimo basso.
Tante loro canzoni da segnalare: Hot Water, bellissimo funky urbano. Micro Kid, che strizza l'occhio alla post-disco stile Kool & The Gang. Heaven In My Hands, dall'andamento locomotorio. Running In The Family, con il testo nostalgico sulla beata infanzia. It's Over, una ballata che sarebbe perfetta per rimorchiare, se la band in questione fosse un po' più famosa nell'ambiente vintage.



Commenti

Post popolari in questo blog

20 canzoni rock per ballare ad una festa

Lasciatemi sognare. Ho cercato di immaginarmi un'ipotetica scaletta musicale che potremmo fare se fossimo i DJ ad una festa in cui si mettono su solo dischi rock, ed affini. Cosa si potrebbe ballare, da inizio a fine festa, da quando la gente arriva fino a quando va via. Con che dischi si potrebbe fare bella figura. Di conseguenza, la playlist conta 20 pezzi in ordine crescente di intensità. Ho cercato di tenermi su standard abbordabili ed apprezzabili da tutti. Non troverete Black Metal o i Cannibal Corpse, se ve lo state chiedendo. Sono consapevole che alcuni considerano degradante fare un dj set con canzoni rock, e che il rock andrebbe suonato. Ma invito queste persone ad alzare un attimo gli occhi al cielo: è arrivato l'elicottero del chissenefrega . So anche che compilare playlist è un metodo stra-abusato e non sempre efficace, ma in tutta sincerità è un po' come quando arriva il nostro compleanno e lo festeggiamo solo come scusa per stare tutti assieme, che ...

25 canzoni dance che ti faranno tornare il sorriso

La seguente playlist ha un solo scopo: intrattenere. No in realtà ne ha anche un altro, di scopo. Dimostrare dopo anni che forse il reggaeton non è l'unico genere estivo e che fa ballare. Il mio obiettivo oggi è perciò quello di andare a cercare 25 canzoni dance spensierate, che mettono allegria e non richiedono un ascolto impegnato. Dopotutto la storia della dance è piena zeppa di pezzi, che hanno lasciato il segno commerciale o meno, che non avevano altro fine che quello di far ballare forsennatamente, o quando erano molto radiofonici di regalare un piacevole ascolto. E il fatto che non pretendessero di essere altro fa loro onore. È il momento, quindi, di riporre quel disco jazz neorealista uzbeko stampato clandestinamente che stavamo per ascoltare e farsi un'overdose di musica leggera. Quale momento migliore. Oceanic - Insanity (1991) Dall'Inghilterra ci arriva questo must dei rave party britannici dei primi anni 90. Un'autentica botta di vita, col ...

John Renbourn Group - The Maid On The Shore

Album: The Enchanted Garden Anno: 1980 È tempo di viaggiare.  Spiritualmente certo, ma di viaggiare. Perché la versione di The Maid On The Shore fatta dal John Renbourn Group fa pensare ad enormi lande nordiche, una chiesa anglicana gotica e una tazza di tè caldo davanti ad un camino. John Renbourn è stato uno dei più grandi chitarristi folk inglesi di sempre, influenzato dalla musica tradizionale americana e da quella medievale. Pare fosse incredibilmente umile, nonostante la bravura. Il suo mega repertorio combina canzoni da lui scritte e canzoni popolari da tutto il mondo. Tra queste ultime c'è The Maid On The Shore, la cui nascita si perde nella notte dei tempi. Originaria probabilmente della freddissima Terranova, in Canada, è poi giunta nell'arcipelago britannico successivamente, divenendo talmente popolare che sono ancora in molti a credere sia una canzone tradizionale irlandese. Divenne famosa nel 1977 grazie al canadese Stan Rogers, che la interpre...