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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Level 42 - The Sun Goes Down (Living It Up)

Album: Standing In The Light Anno:  1983 C'è un decennio che musicalmente non finirò mai di adorare: gli anni 80. E, non chiedetemi assolutamente perché, c'è una manciata di canzoni di questa decade che non può mai mancare nelle mie playlist estive. Non so. Bellissime canzoni, con intenti nobilissimi a volte, appartenenti a correnti musicali rispettate e rispettabili. Ma che per qualche ragione a me, insignificante ascoltatore, evocano sterminati viali di palme, il jogging sul lungomare baciati dal sole, il tramonto sulla spiaggia, la sabbia tra i piedi. Tra le canzoni privilegiate: Everybody Wants To Rule The World dei Tears For Fears, Take Me To Heart dei Quarterflash, Cry Wolf degli A-ha, Is There Something I Should Know dei Duran Duran. Molti di questi tra l'altro sono brani di provenienza inglese, con buona pace di chi reputa il Regno Unito una terra piovosa e deprimente. E poi, senza dubbio, vi rientra The Sun Goes Down . Difficile resistere a que...

Kanda Bongo Man - Malinga

Album: Amour Fou Anno: 1987 Il termine world music richiama mondi lontani, suoni etnici, atmosfere esotiche. Ma è anche parecchio criticato come termine perché...non vuol dire niente. "Musica del mondo" in che senso? Come si stabilisce? Dov'è la linea di demarcazione che sancisce cosa rientri nella world music? Qualsiasi cantante pop italiano è tranquillamente considerato world music dall'altra parte del mondo. Così come una canzone popolare del paesino di campagna in cui viviamo spesso rientra nella world music senza troppi complimenti. Le soluzioni sono due: o accantonare il termine sputandoci sopra, o trovare dei limiti alla classificazione. A me piace considerare world music tutti quegli artisti che ricercano sonorità non collegate alla loro cultura e alla loro terra. Kanda Bongo Man ne è un esempio. Nato nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), vive a Parigi dai tardi anni settanta. È diventato una delle innumerevoli realtà di musica...

Blue Öyster Cult - Shooting Shark

Album:  The Revölution by Night Anno: 1983 Il grande e meritatissimo hype di cui è stata oggetto questa rock band americana in seguito al successo di  (Don't Fear) The Reaper , perfetta colonna sonora da viaggio notturno in autostrada, non ha reso pienamente giustizia al loro poliedrico e variegato repertorio. In effetti sì: molte loro canzoni, diciamo le più famose, sono adatte ad una playlist westcoast, on the road o qualsiasi altro termine anglosassone possa venirvi in mente. Ma i Blue Öyster Cult sono anche adorati dai più puristi, per i loro primi album, immancabili in ogni collezione hard rock. Se incontrate qualcuno che ha la volontà di studiare questa band più nel profondo, è abbastanza probabile che vorrà virare verso i loro primi puri album, quelli precedenti alla dannata  (Don't Fear) The Reaper  che ha ammorbidito il loro sound. E allora noi andiamo ad ascoltare dalla parte opposta, quella più a rischio dimenticatoio. Shooting Shark  v...